Titolo La quarantena di Maya
Genere Documentario
Durata 01:06:00
Regia di Nina Baratta
Cast Maya Aragona, Carlo Aragona, Nina Baratta
Musica Carlo Siliotto, Julien Allioux, Esther Garcia
Montaggio di Carlo Aragona
Produttori Carlo Aragona, Nina Baratta, Valeria Anci, Federica Alderighi, Maria Fares, Roberto Baratta
Produzione Cleverage, Tadàn Productions, Lanterna Magica
Distribuzione OpenDDB
Maya è una ragazzina, nei suoi due anni e mezzo di vita ha vissuto tante esperienze che l’hanno plasmata, dandole i primi strumenti per affrontare la vita: la tosse da pronto soccorso, i rapporti con gli amici, i litigi e gli abbracci, l’indipendenza da mamma e papà alla conquista delle prime serate fuori casa con i nonni.
Ora tutto è fermo e all’improvviso si ritrova costretta in casa, senza un apparente motivo valido, sente per la prima volta la parola Virus, non le piace molto il suono che fa questa parola, ma inizia un nuovo corso senza tanti capricci, in fondo in fondo pensa a chi presto tornerà all’asilo.
Le giornate passano veloci, svegliarsi, fare colazione, fare giochi coloratissimi con la mamma e cucinare insieme il pranzo (wow!), poi riposare con papà, ma sembra che questa routine stia diventando sempre meno piacevole. Maya spesso si innervosisce “Capisco il virus, ma perché non posso uscire? C’è il sole, voglio fare una passeggiata!
E così, non potendo uscire per fare nuove esperienze e incontrare il mondo esterno, la casa prende vita propria, diventa spazio di esplorazione, gioco e crescita.
Si reinventa l’uso e la disposizione di alcuni mobili, si dichiarano zone di comfort, si creano nuovi angoli privati come un piccolo giardino che scandisce il tempo. Dal balcone puoi sentire e vedere tante situazioni che non avresti mai immaginato, alcune anche divertenti e ‘grazie per gli applausi!’. Le relazioni di Maya si avvalgono anche di pupazzi con gli amici nelle videochiamate, il terrazzo condominiale diventa il territorio da scoprire e vivere, il punto di osservazione più alto, dove si possono vedere pirati, fate e astronavi o altri strani esseri umani…
I panni stesi, di memoria neorealista, sono la foresta magica dove Maya può nascondersi senza che nessuno la veda.
Mamma e papà sono sempre presenti, giocano e sorridono ma a volte sono anche tristi e preoccupati. Papà lavora e parla tanto al computer, quando finisce di telefonare rimane un po’ solo. “Forse lo fa perché vuole stare con sua madre”, pensa Maya guardandolo.
Più passa il tempo e più la situazione esterna sembra non risolversi, la casa diventa una vera e propria quarta protagonista della storia. Mamma, papà e Maya sono stanchi, questa mancanza di contatto con il mondo esterno è alienante, estenuante; a tutto questo si aggiunge l’incertezza di un mondo in crisi che sta cambiando ma non si sa come, adulti e bambini sono sostanzialmente allo stesso punto: cosa farò? Ma bisogna resistere e aggrapparsi alla forza più potente che non ha bisogno di spazi esterni, relazioni, autorizzazioni, controlli o soldi… Fantasia.
Per vedere il film: https://www.openddb.it/film/la-quarantena-di-maya/